SAN SEVERINO Marche BLUES Festival 2005
XIV Edizione


MATTHEW LEE & The Killers

Matthew Lee, cantante e funambolico pianista rock'n'roll alla maniera di Jerry Lee Lewis, propone uno show del tutto particolare ed unico in Italia. Oltre ad essere un musicista di grande talento infuoca le platee con incredibili numeri di rara fattura suonando il piano con i piedi, facendo assoli con i gomiti, da sotto la tastiera e addirittura seduto sul coperchio del suo strumento. La sua voce grintosa e inconfondibile ed il suo talento al piano lo portano a calcare i palchi di teatri prestigiosi, insieme a nomi quali Enzo Jannacci e Francesco De Gregori , ecc… A 11 anni si iscrive al Conservatorio ed impara velocemente la tecnica pianistica, suonando musica classica. In casa si avvicina al rock'n'roll ascoltando i dischi di Elvis del padre (musicista), ma la vera folgorazione arriva con un film sulla vita del grande Jerry Lee Lewis , che cattura definitivamente l'attenzione del giovane talento. Suona con gli amici, poi si fa accompagnare da una band di professionisti : The Killers. Affascina e diverte il pubblico con la sua straordinaria abilità e così, appena ventenne, viene ospitato nella celebre trasmissione televisiva “Domenica In… ”. Viene poi nominato testimonial dalla “Associazione Nazionale per la Lotta contro l'AIDS”, per i numerosi concerti tenuti in appoggio a tale causa. Attualmente Matthew Lee sta lavorando a brani inediti, che sta registrando negli studi dei Nomadi , per un disco che uscirà in autunno. Ma la televisione continua a richiedere il suo virtuosismo: Renzo Arbore , lo ha ascoltato dal vivo ed entusiasta lo ha preso subito come ospite, il 7 maggio, per la sua trasmissione “ Speciale per me ovvero meno siamo meglio stiamo” , il sabato notte su Rai 1.


ERIC BURDON & The Animals ( Uk )

Dopo anni di silenzio, Eric Burdon , il mito del britsh rock inglese, torna sulle scene live più in forma che mai. The Animals di Burdon hanno contribuito più di tutti a suscitare interesse per la musica nera delle radici, creando una via bianca al rhythm&blues e anticipando la storia della musica rock, dal garage-rock degli anni '60 al punk-rock degli anni '70. Insieme a Beatles e Rolling Stones, furono tra le prime band inglesi a conquistare il mercato americano e ad avere successo mondiale negli anni '60 con hits indimenticabili come “ Don't Let Me Be Misunderstood e The House Of The Rising Sun , originali mix di rhythm&blues, beat e folk. Nel ‘64 incidono i primi due 45 giri: “ Baby Let Me Take You Home ” e “ The House Of The Rising Sun ”, che in estate (prima del tour Usa) li impone in tutto il mondo. The Animals , debutto a 33 giri, raggiunge i vertici delle classifiche e conferma il grande amore per i padri della musica nera (John Lee Hooker) e del rock&roll (Chuck Berry e Fats Domino). Nel gennaio '65 arriva il sensazionale successo “ Don't Let Me Be Misunderstood ”, ispirato dalla versione di Nina Simone. Il secondo disco Animal Tracks ripropone l'oculata scelta di classici quali “ Roadrunner ”, “ I Ain't Got You ” e le splendide “ Hallelujah ”, “ I Love Her So ” e “ I Believe To My Soul ” di Ray Charles. “ W've Gotta Get Out Of This Place ” è un'altro 45 giri, pietra miliare della musica del periodo.Dopo i singoli “ It's My Life ”, “ Inside Looking Out ” e “ Don't Bring Me Down ” segue, con diversi cambi nella band, il terzo prezioso disco Animalism . Winds Of Change (‘67) con i New Animals, segna la svolta di Burdon verso le nuove sonorità del nascente movimento pischedelico. Partecipa al Monterey Pop Festival e San Franciscan Nights diventa uno degli inni della generazione hippie così come “ Paint It Black ” e “ Yes I'm Experienced ”. Nel '68 i dischi The Twain Shall Meet e Every One Of Us confermano un Burdon alle prese con percorsi lontani dagli inizi. Con Before We Were So Rudely Interrupted ('77) si ricostituisce il quintetto originale che produce sorprendenti composizioni fresche e grintose. Seguono The Ark (‘83) e il disco live Rip It To Shreds: Their Greatest Hits Live (‘84). Burdon torna nel 2004 con My Secret Life , un disco di blues e jazz, un album di splendide canzoni vere.

 


INCOGNITO
(Uk)

Il grande ritorno degli inventori dell'Acid Jazz, con il bellissimo doppio album “Let The Music Play” contenente tutti i più grandi successi di 25 anni di carriera, e soprattutto con un il live con la band originale al completo (12 musicisti on stage), guidata dal chitarrista leader Jean Paul Maunick , detto Bluey , e dalla eccezionale voce Maysa Leak . Gli Incognito, con il loro inconfondibile mix di soul, jazz fusion e funk, sono i pionieri di quel movimento musicale che dall'Inghilterra, negli anni 90, invase tutto il mondo rendendo popolare e ballabile il jazz unendolo al funk: non a caso il primo LP del '81 si chiama “Jazz Funk” . Il progetto di Bluey rimane congelato per 10 anni durante i quali si dedica alla produzione in studio con George Duke e Marcus Miller . All'inizio dei anni 90 il leggendario dj Gilles Peterson fonda la sua label Talkin' Loud e li scrittura. Il boom della scena acid jazz britannica è dietro l'angolo e il primo singolo dei ritrovati Incognito, " Always There " (con la voce di Jocelyn Brown ), scala immediatamente le classifiche e conquista il pubblico delle discoteche di mezzo mondo. Esce così il secondo album " Inside Life ". Questo “collettivo artistico” dove negli anni si sono alternati più di 100 artisti nel '92 comincia a prendere forma stabile, rinunciando alle innumerevoli ospitate della fertile comunità groove inglese: Maysa Leak è la vocalist scelta per " Tribes Vibes & Scribes ", disco trascinato in vetta alle classifiche dal singolo di Stevie Wonder "Don't You Worry 'bout A Thing" , dove Wonder suona l'armonica. Anche il terzo album " Positivity " ('94) ottiene un grande successo di vendite che invade Europa e Stati Uniti. Maysa Leak tenta la carriera solista per la Blue Note ma torna per " Beneath The Surface " ed è il primo di una serie di avvicinamenti e allontanamenti: "Remixed", "Tokyo Live" e " No Time Like The Future " è il trittico di album che chiude il secolo ma dai successivi "Life Stranger Than Fiction" e "Who Needs Love" Bluey e "Tubbs" Williams si rivolgono al vocalist brasiliano Ed Motta . Il ritorno di Leak coincide con l'undicesimo album degli Incognito, " Adventures Of Black Sunshine " uscito l'anno scorso. Il loro live è un evento imperdibile per l'atmosfera effervescente ed il ritmo trascinante.


EUGENIO FINARDI Anima Blues (Italia)

 

Anima Blues è il nuovo progetto che Eugenio Finardi ha creato insieme al giovanissimo chitarrista romano Massimo Martellotta e a due vecchie volpi come Pippo Guarnera e Vince Vallicelli , personale percorso nella storia e nei territori meno esplorati del genere. Anima Blues è un disco uscito ad aprile di quest'anno. Originale nell'inusuale formazione: organo hammond, due chitarre e batteria, curato nelle timbriche calde degli strumenti vintage. Anima Blues ha al suo centro la straordinaria voce, l'intensità ed il trasporto di un Finardi trasfigurato nell'interpretazione di classici come “ Soul Of A Man” di Blind Willie Johnson o “Love In Vain ” di Robert Johnson. Sorprende non poco scoprire che “Holyland" e “Sweet Surrender” sono composizioni originali nate durante la progettazione del tour. Particolare anche la scaletta che spazia dai classici “Little Red Rooster” e “ Spoonful” a “ The House Of The Rising Sun"  fino all'omaggio ai Free con “Woman" , passando per escursioni nel Second Line di New Orléans o in accenni di puro Soul.
Il tutto è affrontato in maniera trasversale e inusuale che rende nuovi anche i classici più esplorati come “Hoochie Coochie Man” . Novità che caratterizza anche le sonorità di Massimo Martellotta, chitarrista emozionante e ricco di fraseggi e tonalità sorprendenti mentre la ritmica è affidata al groove della batteria di Vince Vallicelli e alla solida “dancing left hand”, la mano sinistra con la quale Pippo Guarnera intreccia le sue danzanti linee di basso mentre la destra dialoga con i solisti… Un concerto da non perdere assolutamente per i fan del blues perché l'improvvisazione ne è una parte essenziale, ma anche per i fan di Finardi cantautore per la presenza di alcune perle dal suo repertorio, interpretate in blues, come “Diesel” e “ La mia vita senza te” . Come non ricordare che l'autore di “Musica Ribelle” chiamò la sua prima band, fondata con Alberto Camerini, “Dreaming Bus Blues Band” e che in passato ha coltivato la sua passione segreta per il blues con Fabio Treves, Andy J Forest, Rudy Rotta, Louisiana Red.

RUDY ROTTA & BRIAN AUGER band
(Italia / UK )

Rudy Rotta viene ormai annoverato dalla più qualificata stampa europea e statunitense nell'olimpo dei migliori artisti blues bianchi a livello internazionale.Il chitarrista veronese ha scalato la scena mondiale grazie al suo stile aggressivo ma disciplinato, abbinato a una velocità sulla sei corde fuori dal comune e ad una voce oltremodo graffiante. Si è esibito con i più grandi nomi del blues: a New Orleans con gli Allman Brothers, al Montreux Jazz Festival con B.B. King (2001), in altri importanti festivals americani con Luther Allison, Marcia Ball, John Mayall, Taj Mahal, Brian Setzer, Etta James, Fabolous T-Birs. Ha partecipato nel 2003 al Concertone del 1° Maggio a Roma. Il suo ultimo disco “Some of my favorite songs for…” è uscito a febbraio di quest'anno e vede la partecipazione di ospiti illustri come John Mayall, Robben Ford, Peter Green e Brian Auger. Lo presenta in poche ed esclusive date italiane dove il diabolico chitarrista italiano incontra il leggendario organista hammond inglese, Brian Auger. Il caposcuola dell'organo hammond inizia la sua carriera a Londra, nel '63: due anni dopo forma gli "Steampacket" con artisti come Rod Stewart, Long John Baldry e Julie Driscoll. Con la stessa Julie Driscoll nel ‘67 dà vita a "The Brian Auger Trinity" con cui ottiene un grandissimo successo in tutto il mondo, grazie agli album “Open” e “Save Me”, pietre miliari del movimento psichedelico. Nel ‘69 il suo primo tour negli Usa: presenta l'album "Streetnoise" considerato dalla critica il primo album Jazz Fusion della storia e con il quale ottiene grande successo al Montreux Jazz Festival. All'inizio degli anni 70 forma gli Oblivion Express e pubblica "Closer to it" e "Straight Ahead". Negli anni 90 consolida la sua fama assieme all'amico Eric Burdon, incidendo "Access All Areas" ritenuto uno tra i migliori dischi "live" di tutti i tempi. Continua a sfornare dischi e a girare il mondo con i suoi Oblivion Express. Herbie Hancock lo ha definito "il più grande suonatore di hammond B3 di tutti i tempi".

Rudy Rotta - chitarra, voce
Silvio Galasso - basso
Carmine Bloisi - batteria
Brian Auger - hammond organ


BRENDA WHITE & Morblus band
(Usa / Italia)
brenda white nasce ad aubrey (arkansas) dove comincia la sua carriera musicale con il gospel. si trasferisce in altre città (little rock, nashville, houston) dove sperimenta vari generi musicali fino ad approdare ad augusta (georgia). il padrino del soul james brown la sente cantare in un club e la invita ad entrare seduta stante nella band. l'esperienza con james brown ha segnato profondamente il suo stile, ma brenda ha continuato ad allargare i suoi orizzonti musicali ed il proprio repertorio. assistere a un concerto di brenda white e' come avere sullo stesso palco tina turner, aretha franklin, etta james, nancy wilson e billie holiday! la sua potente voce da contralto trasmette emozioni uniche, specialmente quando interpreta la musica dei maestri del blues quali muddy waters, b.b.king, zz hill, johnny taylor, denise lasalle. molto versatile come interprete ma anche talentuosa compositrice come dimostrato dai molti brani scritti da lei per il suo ultimo album “biskits made from scratch”, co-prodotto da dexter redding, figlio del celeberrimo otis redding. e' accompagnata da una travolgente ed esplosiva band: la morblus. con il suo straordinario sound intriso di funky, blues, r&b, e soul, la band guidata dal chitarrista roberto morbioli e' la piu' americana delle formazioni funky blues europee. ha inciso 5 dischi ed ha un curriculum invidiabile di tours e collaborazioni con: sandra hall, chicago “bob” nelson, beverly hammond, big jesse, paul orta, preston shannon, ush brown, blu ”benoit” boy, rudy rotta, tolo marton, louisiana mojo queen, stevie smith, racky thomas, stanley jordan, beppe grillo (tour 2002), massimo bubola, billy coban, robben ford, john mayall, stevie smith, roomful of blues, waldo weathers saxman of james brown.

 


FRANCINE REED
& Java Monkey Blues band
( Usa )

The Blues Diva back in Europe !!!   Per la prima volta in Italia arriva una delle vocalist di primo piano della nuova scena blues americana che conserva intatto il vigore espressivo della migliore tradizione southern nera e delle blues Ladies. La carriera artistica di Francine Reed nasce al fianco di Lyle Lovett con il quale continua ancora a dettare nei dischi e dal vivo . Raddoppia questo suo ruolo di co-protagonista al fianco di Willie Nelson con il quale registra il suo ultimo album "Milk Cow Blues" e per il quale le viene assegnato il Grammy Award 2000. Francine Reed per le sue assolute qualità vocali, inconfondibili ed originali perché sa passare da sfumature dolci a tonalità decisamente più aspre, è continuamente presente nei tour e nei dischi di altri grandi della scena musicale americana quali Al Kooper, Delbert McClinton, Roy Orbison, Paul Young, Neville Brothers...   Protagonista d'eccezione, Francine Reed propone uno show di classe con il blues nell'animo ma che si contraddistingue sicuramente nei territori limitrofi del rhythm'n'blues, del soul e del funky. La sua matrice blues conferisce ricchezza espressiva all'interpretazione di canzoni quali “Why you don't know” o “Been there, done that” accentuando la linea melodica con personalissima spontaneità in maniera coinvolgente e affascinante. Per questo è stata Miglior Voce Femminile negli anni 1998, 1999 e 2000 e Oscar della Musica Blues come Miglior Artista Femminile dell'Anno nel 2002 e 2003. Accompagnata da un efficace combo di musicisti il suo è un concerto di gran classe e presa capace sia di emozionare e sia di far ballare. Best Female Voice 1998 - 1999 - 2000    Grammy Award   2000 - 2001 - Female Artist of the Year / Handy Blues Award   2002 - 2003 Francine Reed - Lead Voice Steve McRay - Keyboards / Bass - Voice Marvin Taylor - Guitar  John Holder - Drums - Voice  Michael Bastedo - Sax - Voice


ELIZABETH REED guest JAIME DOLCE

(Italia / Usa )

“Live at Fillmore East” dei mitici Allman Brothers Band è un disco che ha segnato la storia della musica moderna aprendo la strada a quel mix di blues, rock, country, psichedelia e jazz che oggi viene chiamato “jam sound” . Gli “Elizabeth Reed” derivano il proprio nome dalla celeberrima canzone composta da Dickey Betts ‘In memory of Elizabeth Reed”. Non sono la solita “tribute band” di turno, ma un affiatatissimo combo di musicisti: cinque toscani e l'americano Jaime Dolce. Provengono tutti da numerose e importanti esperienze professionali in ambito rock, blues, jazz e funky. Rivisitano in chiave propria lo storico album live degli Allman Brothers e muovendo dalle atmosfere del succitato disco sanno ricreare (come gli Allman) una tavolozza sulla quale si mescolano i colori delle proprie personalità musicali. Una band particolare con un front line di ben tre chitarristi con stili profondamente diversi tra loro: il blues venato di jazz di Davide Mancini, lo slide e il suono tipicamente hendrixiano di Jaime Dolce e lo stile jazz-rock di Maurizio Sammicheli, senza dimenticare l'organo hammond jazz e blues di Luigi Genise e la portentosa base ritmica di Carlo Romagnoli e Matteo Sodini.
Una band che riesce a riunire lo spirito degli Allman, improvvisazioni ed energia dal vivo, alle invenzioni solistiche di questo incredibile ensemble di musicisti. Uno spettacolo unico e sempre diverso. Non una semplice e pura riproposizione ma uno spunto per qualcosa di indefinibile a metà strada tra improvvisazione ed energia del rock. Da non perdere l' unica Jam Band esistente in Italia ed in Europa.


FUNK OFF

(Italia)

 

Funk Off, la migliore marchin' band italiana, scoperta da Umbria Jazz. Ospiti del trentennale del prestigioso festival, hanno colorato e riempito di energia di Funk e Soul, Jazz e R&B le strade di Perugia, approdando poi sul palco di un entusiasta James Brown. Scatenatissimo gruppo di 15 elementi, Funk Off rilegge ed ammoderna la lezione di New Orleans in nome di George Clinton, Maceo Parker, James Brown ma anche di Frank Zappa o delle nuove tendenze hip - hop e jungle, unendo alla musica il movimento e la coreografia. Musica da ascoltare, da vedere ma anche da ballare, soprattutto quando la cassa va in quattro e parte la dance music! Brani tutti originali, scritti e arrangiati dalla sbizzarrita penna del band-leader Dario Cecchini. Ritmi funk, dispari, latini e rock ma con strutture tipiche jazz e molto spazio all'improvvisazione, senza preclusioni di stili e sonorità. Nati nel '98, hanno fatto oltre 350 concerti in clubs, parate in strada e importanti palcoscenici quali Porretta Soul Festival (con i Blues Brothers), Grey Cat Jazz Festival, Toscana Music Pool, Treviso Rockin Blues, Umbria Jazz, Montreux Jazz, International Jazz Festival di Istambul, Sete Sois Sete Luas in Portogallo, il Carnevale di Viareggio e di Patrasso (Grecia), Melbourne Jazz Festival (Australia), New York, Salisburgo, Aurillac (Francia).Hanno suonato con Zucchero, aperto i concerti di Jovanotti nel 2002. Sono stati ospiti di Renzo Arbore su Rai 1.

Funk Off sono:
Dario Cecchini
sax baritono, direzione musicale,
Paolo Bini
tromba,
Emiliano Bassi tromba,
Luca Poggiali
tromba,
Tiziano Panchetti
sax alto,
Sergio Santelli
sax alto
Andrea Pasi sax tenore,
Claudio Giovagnoli
sax tenore,
Giacomo Bassi
sax baritono,
Nicola Cipriani
sax baritono,
Francesco Bassi
rullante,
Alessandro Suggelli
cassa,
Luca Bassani
piatti,
Daniele Bassi
percussioni.

“Little Beat” è il loro ultimo disco.